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DOMINIK EULBERG - AVICHROM

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Come è nato Avichrom, e cosa significa per te e per la tua traiettoria artistica?
È il mio sesto album in studio. Avichrom è un neologismo e significa essenzialmente "colore degli uccelli". Il tema del disco è il mondo degli uccelli e la loro esuberante varietà di colori. Madre Natura ha utilizzato qui la sua intera tavolozza: sono undici specie di uccelli che hanno un colore nel loro nome, e le undici tracce dell'album sono intitolate con il nome di ciascuna di queste specie. Per me è un altro step nella mia carriera artistica al fine di unire le mie due passioni, la musica e la natura. Voglio anche usare la mia posizione di affermato artista per sensibilizzare le persone su messaggi importanti: soprattutto biodiversità. È un'assicurazione per la sopravvivenza delle generazioni future, perché tutto ciò che va contro Madre Natura va anche contro noi essere umani. Siamo solo una parte della rete della biosfera.

Come descriveresti questo nuovo LP, dal punto di vista musicale?
Poiché per me era importante rappresentare l'incredibile varietà di forme e colori nel mondo degli uccelli, anche la musica è diventata molto varia e colorata, molto melodica. Per me era fondamentale creare un album che affermasse la vita, orientato al mondo, che ti portasse in un lungo viaggio, in cui non parli molto, ma ti lasci toccare da ciò che incontri. La conservazione della natura come filosofia di vita positiva. La diversità non è un costrutto di pensiero teorico, ma un principio pratico della natura per preservare la vita. Nel mixaggio, mi sono assicurato che il risultato fosse limpido e puro come un lago in montagna. Questa elaborata risoluzione ha qualcosa della bellezza della natura. Per me era importante lasciare che la mia musica brillasse in ogni piccolo dettaglio.

C'è una traccia che ha una bella storia da raccontare?
Visto il concept dell'album, avevo chiaro in mente che ci potevano essere solo undici tracce dell'album, perché nella mia lingua madre, delle specie di uccelli che si riproducono qui in Germania, solo undici hanno nel nome un colore. Per ogni traccia, mi sono ispirato alle rispettive specie di uccelli. Osservo gli uccelli sin dalla mia infanzia e quindi ho potuto attingere da un grande bacino di ricordi e incontri. Così, nel disco puoi “sentire” gli occhi rosso vivo dello Svasso dal collo nero, la beffardaggine della Sylvia Itterina, così come il fare minaccioso degli uccelli dei prati, come lo Stiaccino bruno, o lo sfacciato Gabbiano Reale argentato mentre ci ruba le patatine dalle mani.

Per questo LP, con chi (e come) hai collaborato?
Ho collaborato con l'artista di Lipsia Mona Reduth, che ha dipinto gli uccelli per l'artwork, e Natalia Luzenko che ha realizzato tutto il design. Ma ho anche lavorato a video musicali emozionanti con molti altri artisti, con l'obiettivo di risvegliare lo stupore infantile per la bellezza del mondo degli uccelli. Ad esempio, ho creato un video di animazione con l'artista francese Swen Jaton e il suo team, un video in stop-motion dipinto a mano con l'artista italiano Alessandro Cracolici, un fantastico film di uccelli con il famoso regista naturalistico Jan Haft e un video con lo scienziato Johannes Stelzer, esperto di AI, in cui i disegni di uccelli inviati dai bambini sono stati trasformati in opere d'arte altamente elaborate da un algoritmo.

C'è qualcuno a cui vorresti dedicare Avichrom?
Dedico l'album alla più grande artista di tutte: Madre Natura, che è una fonte inesauribile di ispirazione per me. D'altra parte, lei è sempre lì: la chiave più semplice e sana della mia felicità. Lei è il mio terapeuta, il mio maestro, la mia casa, il luogo che mi dà forza e lucidità, la mia rete in cui atterro dolcemente quando cado. Nessuno mi ha dato così tante ore infinite di felicità profonda e vera, e di esserne cosciente in questo hic et nunc.